FAQ – Corso per Addetti alle Squadre di Primo Soccorso

Hai dubbi sul Corso di Primo Soccorso?

Le FAQ ti aiutano a capire di più

Il corso è obbligatorio per i lavoratori designati dal datore di lavoro come addetti al primo soccorso. Ogni azienda deve avere almeno un lavoratore formato, con il numero variabile in base a rischio e dimensioni aziendali.

Sì, nelle aziende fino a 5 lavoratori, il datore di lavoro può assumere direttamente l’incarico di addetto al primo soccorso, purché frequenti l’apposito corso di formazione.

No. Solo i designati devono seguire il corso. Tuttavia, è buona prassi che più persone all’interno dell’organizzazione siano formate, soprattutto nei luoghi a maggiore affluenza o rischio.

La durata dipende dalla categoria di rischio dell’azienda:
Gruppo A (aziende a rischio alto): 16 ore
Gruppo B e C (rischio medio e basso): 12 ore
È prevista anche una formazione di aggiornamento ogni 3 anni (6 ore per Gruppo A, 4 ore per B e C).

La classificazione è definita dal DM 388/2003 e dipende da:

  • Settore di attività
  • Numero di lavoratori
  • Indice infortunistico INAIL
  • Il datore di lavoro deve verificarlo in base alla propria situazione aziendale.

Classificazione delle Aziende (D.M. 388/03)
Gruppo A

  • Aziende con attività ad alto rischio, ad esempio:
  • Industrie con obbligo di notifica (D.Lgs. 334/99)
  • Centrali termoelettriche
  • Impianti nucleari
  • Aziende estrattive
  • Aziende agricole con più di 5 lavoratori
  • Aziende che fabbricano esplosivi

Gruppo B

  • Aziende con 3 o più lavoratori
  • Non rientrano tra quelle del Gruppo A

Gruppo C

  • Aziende con meno di 3 lavoratori
  • Non rientrano tra quelle del Gruppo A

Il mancato adempimento può portare a sanzioni amministrative e penali per il datore di lavoro, e comporta una grave mancanza in materia di sicurezza sul lavoro.

In linea generale no, salvo motivazioni valide (es. condizioni mediche, motivi personali documentati). Il datore di lavoro ha però l’obbligo di designare qualcuno.

Il corso include nozioni su:

  • Valutazione dell’emergenza
  • Allerta del 118
  • Manovre salvavita (BLS)
  • Gestione di ferite, traumi, ustioni, emorragie
  • Uso del kit di pronto soccorso

Sì, se vi è la presenza di lavoratori, anche se l’ente è di natura religiosa. La normativa si applica a tutte le organizzazioni che impiegano personale subordinato o equiparato.

Sì. Se all’interno dell’istituto vi sono dipendenti, collaboratori o volontari che operano in modo organizzato, è obbligatorio designare e formare uno o più addetti al primo soccorso.

Dipende. Se i volontari sono inseriti stabilmente nell’attività dell’ente e svolgono compiti continuativi o potenzialmente rischiosi, è fortemente consigliato (e a volte richiesto) formarli, anche in assenza di un formale contratto di lavoro.

Per i volontari occasionali che operano saltuariamente e senza rischi evidenti, non c’è obbligo di corso, ma è comunque buona prassi garantire una minima informazione sui comportamenti in caso di emergenza.

L’ente religioso o associazione è responsabile dell’organizzazione e dei costi relativi alla formazione degli addetti al primo soccorso.

Sì, purché operino in qualità di “lavoratori” ai sensi del D.Lgs. 81/2008 o svolgano attività continuativa organizzata. Il titolo religioso non esonera dagli obblighi di sicurezza, se vi è rischio lavorativo.

Sì, soprattutto se comporta contatto con il pubblico, con minori, disabili o persone fragili, o se si svolge in ambienti aperti al pubblico. In questi casi è raccomandata (e in certi casi obbligatoria) la formazione al primo soccorso.

Il corso deve essere conforme al DM 388/2003, con durata variabile secondo la classificazione del rischio (Gruppo A, B, C). Per molte attività degli istituti religiosi (es. assistenza sociale, case famiglia), si rientra spesso nel Gruppo B o C.

Sì. In caso di ispezione o incidente, l’ente può incorrere in sanzioni amministrative o penali, anche se non a scopo di lucro. La normativa tutela i lavoratori, non la natura giuridica dell’ente.

È essenziale avere sempre una o più persone formate, un kit di primo soccorso, e sapere come contattare i soccorsi (112/118). Per attività con minori o disabili, è fortemente consigliato avere personale con formazione certificata, anche se volontario.

Gli addetti al primo soccorso sono designati dal Datore di Lavoro con eventuale supporto del servizio di prevenzione e protezione.
La normativa non definisce un numero minimo o massimo di addetti emergenza in quanto deve essere proporzionale al tipo di struttura aziendale, dimensioni e attività lavorativa svolta.
Solitamente, l’incarico a tale ruolo, va orientato a lavoratori predisposti o con attitudine per questa attività valutandone capacità e idoneità.

L’articolo 3 del decreto 388/03 definisce che la docenza nei di corso primo soccorso può essere svolta esclusivamente da medici. Per il solo per il modulo pratico ci si può avvalere di personale infermieristico o specializzato.

Gli adempimenti relativi alla sicurezza sul lavoro, regolati dal D.Lgs. 81/08, sono obbligatori dal momento in cui sono presenti altri lavoratori in azienda. Quindi la ditta individuale senza collaboratori non ha l’obbligo di formazione.

Il lavoratore è obbligato per legge ad accettare l’incarico come addetto alle emergenze e quindi a svolgere il corso e ricoprire tale ruolo. Solo motivi di salute, verificabili tramite certificato medico, possono giustificare la rinuncia all’incarico, obbligando il Datore di Lavoro ad avvalersi di altra risorsa.

La formazione per addetti al primo soccorso e all’uso defibrillatore sono due tipi di corsi diversi, con finalità similari ma differenti.
Il primo soccorso, normato dal DM 388/2003, ha lo scopo di formare i lavoratori designati dal datore di lavoro, con istruzione sia teorica che pratica, al fine di acquisire le misure di primo intervento e corretta attivazione degli interventi di pronto soccorso.
L’abilitazione all’ uso del defibrillatore o BLS-D, normato dal Decreto Balduzzi n° 158/2012, invece, ha l’obiettivo di formare personale laico sulle manovre BLS con l’ausilio del defibrillatore semiautomatico esterno, focalizzandosi principalmente sulla rianimazione cardiopolmonare (RCP)
Per saperne di più, consulta il nostro articolo interamente dedicato alle caratteristiche e differenze tra corso di primo soccorso e corso defibrillatore DAE.

La parte teorica può essere svolta online, ma le esercitazioni pratiche devono essere obbligatoriamente in presenza, per garantire l’efficacia della formazione.

Ogni tre anni la certificazione ottenuta mediante corsi sul primo soccorso scade ed è necessario seguire un corso di aggiornamento della durata di 4 o 6 ore in base al gruppo di appartenenza dell’azienda.

Il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, come la nomina degli addetti al primo soccorso, l’organizzazione dei necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza e il controllo delle attrezzature minime per fronteggiare le emergenze (cassetta di primo soccorso e kit di medicazione).
Per quanto riguarda la designazione degli addetti al primo soccorso aziendale, il datore di lavoro deve anche occuparsi della loro formazione.

L’addetto al primo soccorso deve possedere una serie di competenze:

  1. riconoscere l’emergenza sanitaria
  2. comunicare al meglio con i soccorsi
  3. riconoscere e prevenire i danni post-trauma
  4. accertare le condizioni psicofisiche del lavoratore infortunato
  5. assisterlo fino all’arrivo dei soccorritori
  6. conoscere malattie e rischi specifici presenti nella sua azienda

Egli ha la responsabilità di intervenire in caso di emergenza e di mantenere le condizioni dell’infortunato costanti e sotto controllo in attesa dei soccorritori. Se l’addetto al primo soccorso non rispetta questi compiti, quindi omette soccorso o svolge delle manovre che provocano danni all’infortunato, commette reato penale.
In realtà, è bene precisare che questa regola non vale solo per gli addetti al primo soccorso, ma per tutte le persone che assistono un infortunato.

In caso di mancato aggiornamento, come precisato dall’Accordo Stato/Regioni del 7.7.2016, non è necessario rifare l’intero corso, ma deve procedere all’aggiornamento della parte pratica. Tuttavia, fino a completamento dell’aggiornamento, l’addetto al Primo Soccorso non potrà ricoprire il suo incarico.
Le figure sanitarie (medici ed infermieri) sono esonerate dal corso base e aggiornamento di Primo Soccorso Aziendale? Si, sono esonerate in quanto i requisiti formativi e professionali di tali figure sono superiori a quelli previsti dal DM 388/03 (vedi interpello n° 19/2016).
I corsi di primo soccorso che il Soccorso Alpino o Protezione Civile o Croce Rossa organizzano per i propri volontari sono validi anche ai fini della formazione per l’addetto al Primo Soccorso Aziendale? Occorre verificare che i corsi frequentati per il ruolo di volontario siano equipollenti ai corsi di formazione previsti dal DM 388/03 (corrispondenza di contenuti e durata) e farsi rilasciare dall’ente formatore una dichiarazione in tal senso.

E’ necessario conoscere il codice di tariffa INAIL a cui appartiene la azienda. Per la classificazione consultare la tabella INAIL (L’elenco al momento disponibile è quello pubblicato sulla G.U. del 17.08.2014)
Il corso BLSD Pediatrico può essere considerato valido per gli addetti al Primo Soccorso Aziendale ai sensi del D.Lgs 81/08? No, perché il corso BLSD Pediatrico ha una durata di sole 4 ore e non rispecchia i contenuti e la durata stabiliti dal DM 388/03.

No, i datori di lavoro che svolgono direttamente i compiti di addetto antincendio e Primo Soccorso devono fare i corsi di formazione specifici per tali compiti, oltre alla formazione per datori di lavoro/RSPP.

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